LINGUE D’EUROPA E DEMOCRAZIA
Lettre au président de la Commission européenne.
La lettre suivante en italien est adressée au Professeur Romano Prodi,
président de la Commission européenne. Vous trouverez d’abord un bref résumé
en français de cette lettre.
RéSUMé DE LA LETTRE :
Le brevet européen remet sous les feux de la rampe le problème des langues
et le spectre alarmant d’une langue unique.
Nous, les employés de la Commission, sommes de plus en plus inquiets du
cours que prennent les choses en dépit des principes de base démocratiques
et du bon sens, et ceci au nom de principes valables pour une entreprise
privée, mais non lorsqu’il faut prendre en compte l’intérêt général.
L’intérêt du citoyen européen, de tous les citoyens européens, n’est pas de
faire l’économie de quelques euros par habitant et de se retrouver, d’ici
quelques années, sans cesse avec des textes et des manuels techniques
rédigés uniquement en anglais. L’Europe n’est pas seulement une oeuvre
destinée à une élite, elle est également destinée à l’homme de la rue. Et
l’homme de la rue européen ne connaît pas l’anglais.
Dans ce contexte, le Service de traduction et de l’interprétation ne
représente pas une source de dépenses inutiles. Il est au contraire une
dépense essentielle pour une Europe en marche. Vouloir réduire les coûts
dans ce service, c’est vouloir économiser sur le lait destiné à un
nouveau-né : il ne deviendra jamais fort.
Trouvez ci-joint une pièce jointe «Des langues européennes»
( https://www.imperatif-francais.org/articles/langueseuropeennes.html ) qui
pourrait servir de base pour un code de bonne conduite dans l’utilisation
des langues de l’Europe communautaire. J’espère que vous pourrez considérer
ce sujet d’une importance cruciale si nous voulons fonder une Europe forte,
juste et démocratique. Il ne s’agit pas d’un simple intérêt personnel,
bien que légitime, mais considérez qu’il s’agit d’une obligation pour tous
les fonctionnaires des institutions européennes, conformément à l’article de
21 de notre charte. (Traduction libre)
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Lingue d’Europa e Democrazia
«L’Europa, Signor Presidente, non riguarda una semplice élite…»
Monsieur Romano Prodi
Presidente della Commissione Europea
Signor Presidente
L’Eurobrevetto riporta alla ribalta dell’attualità il problema delle lingue
con l’inquietante spettro della lingua unica. Noi funzionari della
Commissione, cittadini europei più vicini di altri agli affari dell’Europa,
siamo sempre più preoccupati per l’andamento che prendono le cose, per i
pretesti che si invocano, per le diversioni che si fanno, con grave danno
dei più grave; elementari principî di democrazia e di semplice buonsenso.
A coloro che stanno cercando di distruggere queste meravigliose istituzioni,
che sono la casa di tutti i cittadini europei, invocando i criteri economici
e lo spirito di una qualsiasi impresa privata, va ricordato, Signor
Presidente, che la Commissione Europea e le altre istituzioni, non sono lo
spaccio della porta accanto. Esse sono le, presunte, istituzioni più
prestigiose e più democratiche del mondo e non possono funzionare con i
criteri di economia della piccola o grande impresa di un qualsiasi settore
privato perché la loro qualità di entità pubbliche impone loro altre
priorità e, prima fra tutte, la presa in conto dell’interesse generale.
L’interesse del cittadino europeo, di tutti i cittadini europei, Signor
Presidente, non consiste nel fare economia di qualche Euro a testa, non più
di uno o due all’anno, per, poi, ritrovarsi tra le mani ogni giorno
informazioni, testi e disposizioni varie, magari anche di carattere tecnico,
solo in inglese.
L’Europa, Signor Presidente, non riguarda una semplice élite, l’Europa è un’
opera che concerne tutti, anche l’uomo della strada, e l’uomo della strada
europeo non conosce l’Inglese né lo conosce, peraltro, la stragrande
maggioranza dell’ uomo medio. In questo contesto, i Servizi di Traduzione e
di Interpretazione non rappresentano spese inutili e neanche secondarie,
sono, al contrario, spese di prima necessità per l’Europa in
marcia. Vale a dire che, nel processo di integrazione europea, i Servizi di
Traduzione e di Interpretazion e sono servizi di pubblica utilità. Voler
fare delle economie in questo settore, equivale a volerfare economia sul
latte del neonato, il quale neonato, in tali condizioni di disagio, non
diventerà mai grande e forte ma resterà una creatura malaticcia e priva di
vitalità e, quand’anche, dovesse arrivare all’età adulta non sarà mai nel
pieno delle sue potenzialità.
Signor Presidente, la Commissione Europea ha il grande privilegio di poter
creare, nel contesto attuale, servizi e posti di lavoro di interesse
pubblico, di primaria importanza, non si lasci deviare da coloro, che mirano
solo a praticare sull’Europa una nuova forma di colonialismo, faccia quello
di cui l’ Europa ha bisogno, dia l’impulso necessario alla Commisione e alle
altre istituzioni per fare dei Servizi di Traduzione e di Interpretazione
dei centri di eccellenza al servizio del cittadino europeo, sia in ascolto
quanto ai bisogni dei popoli dell’Unione e tenga conto della loro sovranità,
troppo spesso disconosciuta, sia lei stesso al servizio dell’Europa
tutt’intera, non perda il suo appuntamento con la Storia.
Al fine di tutelare gli interessi politici, economici, linguistici e
culturali di tutti i cittadini europei, mi permetto, Signor Presidente, di
accludere, in allegato, una breve riflessione che potrebbe servire da
canovaccio per un codice di buona condotta sull’uso delle lingue in seno
all’ Europa Comunitaria. La prego vivamente di volermi accordare la sua
inestimabile attenzione su questo tema di estrema importanza per il
consolidarsi di un’ Europa sana, giusta e democratica e di voler tener conto
del fatto che nel rivolgermi a Lei non sono spinta da un
semplice, anche se legittimo, interesse personale ma da quello che io
considero un obbligo, che incombe a tutti i funzionari delle istituzioni
europee, e che trova oragine nell’articolo 21 del nostro Statuto.
Le auguro la lucidità e la chiaroveggenza necessarie e indispensabili per
portare a termine la sua bellissima, difficile missione. Il suo successo
sarà quello di tutti noi europei.
Anna Maria Campogrande
Anna-Maria.Campogrande@cec.eu.int
NDLR – Nous invitons les citoyens des pays membres de la Commission
européenne à intervenir auprès de toutes les institutions européennes afin
qu’elles respectent la diversité culturelle et linguistique de l’Europe.
(Le 27 décembre 2001)